Negli anni settanta in Italia, un gruppo di artisti hanno rinunciato di lavorare nei limiti della galleria e hanno cominciato a dialogare dirittamente con la citta, creando opere d’arte nelle strade e nelle piazze. Il curatore e critico Enrico Crispolti era uno dei primi a riconoscere questo nuovo metodo di fare arte, ed ha organizzato varie mostre importanti durante questo decenio, in particolare “Volterra ’73” ed “Ambiente Come Sociale alla Biennale di Venezia del 1976,” esaltando il lavoro dei artisti come Ugo La Pietra, Maurizio Nannucci, Francesco Somaini, Mauro Staccioli, Franco Summa, ed Franco Vaccari, tra altri. Diverso dalla Land Art, movimento dello stesso periodo sviluppato negli Stati Uniti, l’Arte Ambientale si definisce dal dialogo tra l’opera e il contesto urban specifico, e nel rapporto tra l’arte con l’architettura, il patrimonio storico, e l’attualita politica e sociale del luogo. Questa conferenza introduce l’Arte Ambientale e i suoi protagonisti, un movimento poco riconosciuto nei cupi anni di piombo in Italia.
Presentata da Il Circolo Italiano di Boston